04 febbraio 2009

Lettera agli iscritti e agli amici del circolo di rifondazione Barona

Ciao,
vi scrivo perché credo sia opportuno e corretto mettervi a conoscenza delle mie scelte e delle motivazioni di esse.
Oggi lascio Rifondazione Comunista e naturalmente il ruolo di segretario del circolo Lenin Barona, dopo molti anni di militanza e di appartenenza, con una difficoltà che so potrete capire.

Rifondazione e il circolo sono stati per me una casa, quasi una famiglia, di sicuro una comunità, in cui ho speso la maggior parte delle mie energie e delle mie forze, condividendo un progetto, oltre che le idee e le battaglie.
Oggi, quella che era la mia casa è cambiata. E' cambiata talmente tanto da non essere più, ai miei occhi, riconoscibile. E' cambiato il progetto politico, ma soprattutto è cambiato il clima ed è cambiato il linguaggio che usa.

La pesantissima sconfitta elettorale dello scorso Aprile, ne abbiamo parlato spesso, poteva essere la cenere da cui ricostruire un grande progetto, quello di cambiare la nostra società, superando le divisioni, le incomprensioni, le identità che ci avevano relegato ai margini della cultura e dell'immaginario delle persone. Tra l'altro, una sconfitta che ha le radici lontane da quell'aprile, deriva da un processo storico lungo che ha visto la sconfitta del comunismo come una tappa fondamentale.

Inoltre, quello che è successo negli ultimi mesi, e mi riferisco alle battaglie della CGIL, ma soprattutto all'impetuoso movimento dell'ONDA, degli studenti, ma anche alle ultime manifestazioni contro lo sgombero di Conchetta, ci hanno parlato di un grande "bacino" di persone che condividono la necessità di cambiare questo paese. Tantissime donne e uomini che hanno affollato le strade e che hanno sempre, con forza e radicalità, rifiutato di farsi collocare in questi partiti della sinistra.

Credo che sia necessario ragionare in altri termini, rispetto al passato: le tradizionali forme partito non sono più credibili, efficaci e interessanti per il mondo che vive fuori da esse. Ma soprattutto chiudersi dentro ad identità precise e riferimenti e modelli culturali del passato sia un recinto troppo alto da superare per la stragrande maggioranza.
Rifondazione Comunista ha, in questo senso, fatto grandi passi indietro: negli ultimi mesi si è arroccata sull'identità di partito, ha, nel frattempo, accentuato il suo riferimento al partito tradizionale, con il suo centralismo e le sue logiche verticali, legittime ma, dal mio punto di vista, superate dalla storia. Dal punto di vista dei contenuti ha abbandonato, come spesso sottolineato dai suoi massimi dirigenti, alcune battaglie che ritenevo centrali: quelle dei diritti delle persone e della centralità della libertà, per far posto ad una campagna sul carovita dai contenuti discutibili e dall'approccio un po' populista.
Credo fortemente che mettere al centro la questione del conflitto di classe davanti alla questione dei diritti sia un arretramento ed un errore in una società fluida e cambiata come quella attuale.

La realtà ci parla forte e chiaro: la crisi economica è molto più profonda di quello che passa sui giornali e sui media attraverso cifre ritoccate, investe il tessuto sociale, mette in discussione i rapporti di forza a cui siamo abituati. Nella crisi, i proprietari e i benestanti, sono sempre più forti.
La crisi colpisce, da sempre, soprattutto i deboli. Nello stesso momento un'aria di cambiamento, anche se con evidenti limiti, proviene anche "dal cuore dell'impero": Obama e la sua vittoria lanciano un segnale di cambiamento possibile al mondo. In Italia invece è sempre più forte quella spinta populista e di destra che genera una cultura all'esclusione, all'omologazione. Razzismo, omofobia, società dello spettacolo, povertà, violenza, sono sempre più protagoniste del nostro paese. E Milano non si distingue: chiudono centri sociali, si militarizzano le strade in nome di una presunta sicurezza, si cementifica in nome di quello stesso profitto che ci ha sprofondato in questa crisi e in questa città sempre più ricca solo di solitudini ed emarginazioni.

Davanti a tutto questo non credo che la risposta che possiamo dare sia quella di chiuderci dentro ad un partito, tanto meno quella di farci forza con un modello di società unico ed univoco, rivendicando con forza la parola Comunismo e dimenticando la parola Rifondazione.
Credo che la risposta che dobbiamo dare sia una risposta più coraggiosa: il tentativo di unire la sinistra, fare un salto in avanti verso la costituzione di un solo grande soggetto che sia capace di fare cultura, di restituire rappresentanza a tutti e tutte noi, capace di aggregare persone e idee.

Per questo abbandono Rifondazione. Perché credo che la parabola importante e bellissima di Rifondazione Comunista sia finita. Si è chiusa un'era e dobbiamo capirlo. Metterò tutto me stesso nella costituzione di un Movimento per la Sinistra, un movimento che lavorerà alla costruzione di un soggetto politico unico ed unitario di Sinistra, capace di tenere dentro tutti, compresi i comunisti come me, capace di parlare a tutti, anche ai comunisti, capace soprattutto di unire la Sinistra e di restituirgli quella forza e dignità indispensabile per creare una società migliore e più giusta. Faccio i miei migliori auguri a coloro che hanno deciso o decideranno, legittimamente, di continuare la loro strada in Rifondazione, perché credo che saranno sempre i miei compagni di battaglie, i miei "vicini di barricata" e soprattutto perché so che saranno presto con me in un'unica grande casa della sinistra che io vado avanti a costruire.

Un abbraccio a tutti e a tutte. Grazie per quello che mi avete dato. Sapete dove trovarmi.

Luca Gibillini

17 settembre 2008

ABDUL - Sabato 20 Settembre

PER ABDUL
PERCHÉ NON SUCCEDA PIÙ


INVITIAMO TUTTI I CITTADINI A PARTECIPARE
Sabato - 20 settembre 2008 - alle ore 14.30


Abdul è stato ucciso per niente o per futili motivi ... come dice l'arido linguaggio della magistratura.
Chi ha preso la spranga non l'ha fatto per paura o per legittima difesa ha commesso un delitto a sfondo razzista, mosso da odio e rancore, considerandosi legittimato dal sentire intollerante, sciaguratamente diffuso.
Questa Milano non ci appartiene. Non ci appartengono la violenza e il razzismo che si manifestano sempre più apertamente, in un stillicidio di episodi quotidiani di intolleranza di cui sono vittime donne e uomini, quasi sempre inermi. La dilagante campagna razzista e la costruzione del nemico "altro" diventano funzionali a nascondere la questione politica della sicurezza sociale, della coesione e della giustizia sociale per tutti . L'altro e il diverso vengono additati quali cause del malessere sociale ed esistenziale. Il potere e lo sfruttamento si alimentano anche in questo modo.
Per questo, per ragioni etiche, culturali e politiche, gridiamo con forza che non ci appartiene l'ideologia sicuritaria, incentrata sulla repressione e sulla costruzione di alibi culturali che autorizzano le ronde e la violenza privata.
L'omicidio di Abdul è l'ultimo segnale di un'escalation xenofoba, che va arrestata.
La Milano democratica e antirazzista deve reagire.
Milano deve reagire.

INVITIAMO TUTTI I CITTADINI A PARTECIPARE
Sabato - 20 settembre 2008 - alle ore 14.30
alla manifestazione che partirà dai Bastioni di Porta Venezia e si concluderà in Piazza Duomo.

Per chi vuole si prosegue la mobilitazione in via Traversi (Quartoggiaro), free event "CRONACHE DI RESISTENZA no al fascismo -- partigiani in ogni quartiere -- no al razzismo"

12 giugno 2008

FESTA DELLA SINISTRA ZONA 6


CASCINA MONTEROBBIO

20/21/22 GIUGNO




Anche quest'anno la Cascina Monterobbio sarà lo scenario per la Festa della Sinistra di Zona 6

Rifondazione Comunista, quest'anno insieme agli altri sogetti della sinistra di zona, organizzano la tre giorni di festa tra musica e buona cucina.


Venerdì 20 GIUGNO: Cena e musica con NICO e SUSY. Balli lisci e musica popolare.

Sabato 21 GIUGNO: Cena e musica con i MARTEDI' NON POSSO

Domenica 22 GIUGNO: Cena e musica.

Vi preghiamo di contattarci via mail o telefonicamente per prenotare i posti.

28 maggio 2008

CONGRESSO - CIRCOLO LENIN BARONA

Il Circolo Lenin Barona, avvisa tutti gli iscritti che il congresso di circolo si terrà nei giorni Venerdì 4 e Sabato 5 Luglio. Venerdì 4 dalle ore 20.30 e Sabato dalle ore 14.30, con orario di votazioni dalle ore 17.30/18.00.

Ne approfittiamo anche per ricordare che potranno partecipare e votare al congresso tutti i nuovi iscritti entro 10 giorni prima della data di congresso del circolo, quindi entro il 24 Giugno 2008 e tutti i già iscritti nel 2007 anche con rinnovo direttamente al congresso.

Seguiranno comunicazioni in merito al luogo e al programma.

Per la consultazione delle mozioni congressuali, potete fare riferimento al sito nazionale di Rifondazione Comunista:

www.rifondazione.it




05 maggio 2008

IN MEZZO A TANTI TI RICONOSCEREMO E SARAI DEI NOSTRI

di LUCA GIBILLINI

Abbiamo fatto finta di nulla per dieci anni, abbiamo nicchiato sulla Rifondazione, ma questo non ha evitato che succedesse quello che è successo. L’Italia ci ha voltato le spalle, ci ha detto che non siamo più credibili.

E’molto difficile costruirsi una credibilità in questo mondo di nani e ballerine, ma riconquistarla rasenta la missione impossibile. E il problema non è solo di Rifondazione Comunista, ma investe tutti coloro che hanno costruito con pazienza e dedizione i loro splendidi e ornamentali orticelli.

Mi riferisco ai quattro partiti della SA, ma anche alle organizzazioni, associazioni, reti, assemblee, che si sono riconosciute nel movimento.

Diciamo da sempre che andare alle urne è SOLO una parte della democrazia. Abbiamo spesso presuntuosamente sparlato di primarie e di democrazia rappresentativa. Ebbene, ho la sensazione che la nostra gente ha bisogno ANCHE di questo, temo.

Entrare nell’urna e mettere una croce sulla Lega, sul PD, sul PDL, sull’UDC, è facile, è normale, è una decisione che si prende. La matita che si regge in mano mentre si vota dalla nostra parte invece è molto più pesante. Ha tutto il peso di una scelta che vuole e ambisce ad una trasformazione dei rapporti reali. E’ un peso che il voto per chi vuole “correzioni di grafia allo stato presente” non ha. Com’è facile entrare nell’urna e segnare il simbolo che significa solo cambiare un pochino o qualche cosina! Magari due stranieri in meno, magari qualche soldino in più alla ricerca. Ma lì siamo. Ancora più pesante quella matita lo diviene se non è chiaro da che parte si sta andando a parare.

Alleggerire quella matita è l’obiettivo. Ovviamente senza far si che la leggerezza sia solo perché il voto è quello leggero, d’opinione o ininfluente. Ma questo lo diamo per scontato. Non ci interessa.

La strada giusta è quella di restituire un’identità alla somma (o sommatoria, o risultante) delle cosiddette istanze della sinistra.

Mi sembra evidente che il voto esprima, come sempre è stato e come ora diventa più evidente, un senso di appartenenza dell’elettore a qualcosa. La Lega, che a noi piaccia o no, restituisce alla politica un’appartenenza territoriale. Ma soprattutto un’appartenenza ad un ceto produttivo, orgoglioso di esserlo. Anche Berlusconi, restituisce un’appartenenza, quella ad un modello culturale. In parte anche il PD. Molto l’UDC. Insomma, gli unici che avevano qualcosa da dire, ma che non sono stati in grado di offrirsi come espressione politica di un’appartenenza siamo stati noi, con la Sinistra l’Arcobaleno.

Da qui bisogna ripartire. Abbiamo bisogno di dare un’espressione politica a quell’universo di persone che si sentono, per stile di vita, per sistemi di valori, per modo di concepire la società e il mondo, di SINISTRA. Non solo: ORGOGLIOSAMENTE di Sinistra. Aldilà della sterile disputa su simboli si o no, aldilà delle menate novecentesche legate all’identitarismo, alla resistenzialità.

Dare uno spazio di appartenenza, con l’orgoglio di essere prima di tutto quello che siamo, una comunità di persone che sono vicini per stli di vita, ambizioni, orgogli, sogni, paure. E’ sull’orgoglio che si costruisce l’appartenenza, non sulle “sfighe”. Abbiamo urlato ai precari per anni che erano sfigati, inutili, dequalificati. E poi ci aspettavamo il loro voto. Forse dovremmo lavorare di più nella lettura della realtà, nella narrazione delle vite reali, attraverso l’orgoglio , anche un po’ alla Caparezza, dell’eroe moderno, dell’orgoglio di far parte di un universo composto e non solo della tristezza vitale del precario single e bamboccione.

La Sinistra non può ridursi a resistere e a piangere. Resistere è il punto di partenza. La Sinistra deve porsi l’obiettivo di guidare l’Italia verso una trasformazione reale dei suoi meccanismi sociali ed economici, anche con uno sgurado un po’ arrabbiato.

Per fare questo deve gettare le basi affinchè ci sia uno spazio, un luogo, un campo in cui giocarsi la partita. E quello spazio non può che essere uno, orizzontale, ampio, dove chiunque voglia partecipare possa, dove la discontinuità con il passato sia un rinnovamento culturale e generazionale, dove l’universo di coloro ai quali nella pancia ribolle quel sentirsi di sinistra possa riconoscersi.
Senza di questo siamo perduti. Senza questa sfida al futuro, rimarremo quello che sono i bolscevichi in Russia: uno spettacolo indecoroso, una testimonianza del passato, una macchia di colore in mezzo alla società di nani e veline, di Veltroni e Berlusconi.

23 aprile 2008

NON SI E' SCONFITTI FINO A QUANDO NON SI DECIDE DI ESSERLO

25 Aprile. 1994. Pioveva a catinelle. Indimenticabile. Si usciva da una sconfitta pesante e dolorosa. Quel giorno, sotto quella piazza, nonostante la sconfitta la Sinistra rise e sorrise. Cetomila persone sfidarono il clima politico e atmosferico e ripartirono da lì.

25 Aprile 2008. La Sconfitta è stata ancora più dura. E più forte dovrà essere la risposta.
Non crediamo che la sinistra sia finita. Pensiamo che, finalmente, sia costretta a re-iniziare. E quale miglior occasione che una piazza che parla di resistenza, costituzione, democrazia, anti-fascismo, come quella del 25 Aprile.
E fin qui, l'esserci. Noi ci saremo.

Ma come esserci?
ciascuno con la sua verità assoluta, i suoi inalienabili e solitari simboli , tutto a pezzi, pezzetti, pezzettini e quelli più contenti perchè il loro è un pezzettone?
Lanciamo una sfida: rimettere al centro quel corpo militante che non si arrende. Quelli che lottano quotidianamente nei loro territori.

La Zona 6, insieme alla zona 3 e alla zona 4, sfileranno insieme. Con i loro striscioni: Per l'Unità della Sinistra.

Ci troviamo Alle 14.30 di forte al planetario sotto lo striscione "La Sinistra di Zona 6"

W il 25 Aprile

12 aprile 2008

GUARDIAMOCI I RISULTATI INSIEME BEVENDO E MANGIANDO


Eccoci alla chiusura della campagna!

Abbiamo organizzato una SERATA ELETTORALE per seguire insieme i risultati delle urne

Mangiamo, beviamo, chiaccheriamo, scherziamo...



Insieme, nella gioia e nel dolore, come piace a noi. A noi che siamo quelli che ad una serata da soli in casa, preferiamo una sofferenza tra amici.

Pc pronti, televisioni accese, battute pronte.

LUNEDI 14/04 dalle h. 18.30 in poi c/o BARRIO'S Cafè (via Barona ang. via Boffalora),
MM 2 Famagosta e bus 71-74-76

aperto per l'occasione e solo per noi:

Portate i vostri amici e diffondete la voce! Più siamo, meglio la vivremo

21 marzo 2008

A CENA!

PRENOTA SUBITO:
340/2612950 con una telefonata o con un SMS, o con una mail a lasinistrazona6@gmail.com

Non ve ne pentirete.

IL VOTO UTILE E' A SINISTRA




Vi regaliamo questa chicca, fornitaci dal Messaggero (giornale senza dubbio non tacciabile di simpatie arcobalene), che fa un analisi di possibili scenari per il voto di Aprile.
In estrema sintesi, meno voti prende la Sinistra L'Arcobaleno, più forte sarà Berlusconi, a prescindere dai voti che prenderà Veltroni ed il PD. Ma leggete l'articolo:


20 marzo 2008

FERMARE LA FINE DELLA CIVILTA'

Abbiamo trovato questo video, su you tube, lo abbiamo trovato bello. Dategli un occhiata:

DIRITTI E LAICITA' E LIBERTA' DI SCELTA














Grazie a tutti! Ci vediamo presto....

Diritti laicita' liberta' di scelta

Rifondazione Comunista, con la Sinistra l'arcobaleno della zona 6, organizza l'iniziativa:


18 marzo 2008

Assemblea settimanale del circolo

Martedì, alle ore 21.15, come tutti i martedì, ci vediamo al circolo, per fare due chiacchere su questa campagna elettorale, organizzare le prossime iniziative.
Sarà possibile fare la tessera a Rifondazione, ritirare materiale di campagna elettorale, incontrare il circolo.

A Martedì.

02 marzo 2008

CAMPAGNA ELETTORALE

Carissimi.
La campagna elettorale è partita. Ne siamo già immersi. La Sinistra, che si presenta insieme in una unica lista (la Sinistra l'Arcobaleno), si gioca molto in queste elezioni.
E' in discussione la possibilità della sinistra di esistere nel panorama culturale e sociale italiano, di continuare ad essere incisiva sui temi più importanti: il lavoro, i salari, la precarietà, i diritti civili, l'ambiente, i beni comuni e pubblici.

Nella nostra zona faremo uno sforzo straordinario, come Rifondazione, ma anche come Sinistra l'Acobaleno in generale, per essere presenti da qui al 13 Aprile, in modo da parlare con le persone, spiegare quali sono le nostre ragioni (che sono quelle giuste) e come fare a votare per noi.
Ma anche le prospettive che abbiamo in mente per una sinistra finalmente unita e forte dentro alla società. Vi mandiamo un elenco (lo troverete sul blog http://rifondazionebarona.blogspot.com/ aggiornato quasi quotidianamente) di tutte le inziative che lanciamo nella zona.

Vi chiediamo di essere presenti, di aiutarci in questa campagna elettorale che ha bisogno della collaborazione di tutti, sia nella realizzazione, sia nel pensare e organizzare iniziative e discussioni.

Ovviamente, ognuno rispetto alle proprie possibilità e disponibilità, può contattarci pe mail o telefonandoci, per dare anche solo poco tempo, dalla partecipazione ad un banchetto, ad un volantinaggio, incasellamento... a qualsiasi altra cosa possa venire in mente o essere utile.

A voi il calendario:
SABATO 8 MARZO: Piazza Miani - 10.00/13.00 Gazebo elettorale
SABATO 8 MARZO: Piazza Cairoli - 15.00 Corteo Festa della Donna - per autodeterminazione
DOMENICA 9 MARZO:
Circolo Via Solari 40 - 18.00 Aperitivo elettorale con AUGUSTO ROCCHI e CRISTINA TAJANI
VENERDI' 14 MARZO: Teatro Smeraldo - 18.00 FAUSTO BERTINOTTI - Comizio d'apertura,
SABATO 15 MARZO: Parco Solari - 12.00/18.00 Gazebo musicale colorato con la SUSO.
SABATO 29 MARZO: Cascina Monterobbio - 20.00 CENA ELETTORALE PIU' MANGI E BEVi, MEGLIO VOTI.
GIOVEDI' 20 MARZO: ARCI UMANITARIA Via Solari 21.00 Incontro della Sinistra l'arcobaleno su 194, Diritti e Laicità.
DOMENICA 30 MARZO: Mercato del'antiquariato Navigli: 10.00/15.00 Gazebo musicale

Da organizzare ancora: volantinaggi ai mercati, incasellamenti di programmi elettorali, momenti pubblici, qualsiasi cosa sia utile a questa campagna elettorale.

18 febbraio 2008

E ora: Verso le elezioni!

Che ne siamo contenti o meno, ci troviamo improvvisamente nel bel mezzo di una campagna elettorale. E non una campagna elettorale qualunque, ma una decisiva, difficile e che si colloca in una fase storica.
Il tentativo di far scomparire la sinistra dalla politica italiana ci sembra evidente, come ci sembra sempre più delicata la situazione della democrazia in Italia, dove l'attacco ai diritti civili conquistati, alla dignità del lavoro e dei lavoratori, all'ambiente e alla vivibilità delle nostre città, si è fatto duro e diretto.
La sinistra non può stare a guardare, e in questa campagna elettorale deve giocarsi tutte le carte che ha in mano. Una campagna elettorale che i due grandi aggregati che fanno riferimento a Berlusconi e a Veltroni stanno monopolizzando e spostando sulle televisioni e giornali che loro stessi controllano.

La Sinistra Arcobaleno (con tutta Rifondazione) deve reagire, per difendere e rilanciare le istanze della sinistra e le conquiste ottenute dalla Costituzione ad oggi. Possiamo fare qualcosa nella nostra città e nella nostra zona, ritornando a costruire una campagna elettorale in mezzo alla gente.

Ci vediamo domani, martedì sera, in Via ovada 1, alle 21.30 per provare a pensare ed organizzare iniziative che siano in mezzo alle gente, in strada o che parlino a più persone possibili. la prima sarà una presenza visibile in una piazza importante della nostra zona (da decidere insieme) con gazebo bandiere e volantini.

E' inutile sottolineare che, in questo momento così delicato, il contributo di tutti è un contributo importante ed essenziale.
Partecipate martedì, altrimenti contattateci (per mail per telefono, o comunque volgiate) per dare disponibilità ed idee, comunque continueremo ad inviarvi notizie e informazioni, in modo che, rispetto alle possibilità e disponibilità di tutti, potremo realizzare una campagna elettorale efficace e soprattutto che semini per proseguire dopo le elezioni di Aprile.

Luca Gibillini - Rifondazione Comunista - La Sinistra Arcobaleno

14 febbraio 2008

Il simbolo della Sinistra Arcobaleno

Alle Prossime di elezioni di Aprile, Rifondazione Comunista, Verdi, Comunisti Italiani e Sinistra Democratica si presenteraano in un unica lista, il cui simbolo è questo.




Un passo avanti importante verso una sinistra unita.

LA SINISTRA ARCOBALENO

13 febbraio 2008

BARAK OBAMA

Solo un suggerimento ed una piccola riflessione, citando le elezioni primarie degli Stati Uniti:
Provate a guardare questo video, realizzato sulle parole di un discorso di Barak Obama. Lo abbiamo trovato illuminante:

BARAK OBAMA

Se non altro, populismo, retorica e show della politica a parte, ci ha fatto riflettere sul modo di comunicare la politica.

Pensiamo al dibattito politico italiano, poi riguardiamo questo video. E un pò pensiamo che ci sono anche buoni motivi per cui la gente, qui, da noi, si sta allontanando dalla politica.

12 febbraio 2008

Situazione Politica con GRAZIELLA MASCIA - Deputato rifondazione Comunista -

Martedì 12 Febbraio, alle ore 21.00 al Circolo Lenin Barona, via Ovada 1

Graziella Mascia - parlamentare Rifondazione Comunista

Situazione politica, campagna elettorale in avvicinamento, prospettive

I circoli di Rifondazione Comunista di zona 6 promuovono un incontro sui contenuti di questa campagna elettorale, invitano la sinistra di zona 6 e tutti i soggetti attivi nella zona.



Il clima si arroventa, sembra suprerfluo dirlo.
Siamo tutti un pò confusi, anche perchè il flusso di notizie che ci arrivano è talmente intenso e contradditorio.
Inizierà la campagna elettorale, che sarà rapida (il 13 e il 14 Aprile già si vota), ma di sicuro intensa. E questo è certo.
A sinistra del Pd si sta già guardando al che fare. Per questo, un pò di fretta, ma con giusizio, Rifondazione prova a fare un incontro di chiarimento con la Parlamentare iscritta al circolo della nostra zona, Graziella Mascia, ma anche di confronto sui temi in vista dei passaggi prossimi.
E sul presente e futuro della Sinistra in Italia.
Sarebbe davvero importante usare quest'occasione per vedersi e confrontarsi anche come Sinistra di Zona sui temi.

Quindi l'invito non è formale, ma sostanziale e sentito. E' ora che si facciano cose insieme.

19 gennaio 2008

Presidio per la distruzione della Lapide della Resistenza - Piazza Miani Sabato 19/01 h.15

Di nuovo distrutta la lapide della Resistenza di Piazza Miani


Il gravissimo gesto vandalico che lunedì ha distrutto la lapide del monumento alla Resistenza di piazza Miani, colpendo nuovamente la nostra zona, si inserisce in un preoccupante contesto in città:

• diversi episodi in questi ultimi mesi, che hanno colpito luoghi che ricordano la Resistenza, ma anche sedi di partito o di aggregazione, minacce a persone ecc.;

• una rinnovata presenza, con il tentativo di aprire sedi in città, di gruppi ed associazioni che esplicitamente si rifanno a culture fasciste, contemporaneamente all’aumento ed al proliferare di episodi di violenza sconsiderata in diversi ambiti e manifestazioni della società;

• il tentativo di sfruttare problematiche sociali, in assenza di risposte adeguate da parte delle istituzioni preposte, per promuovere atteggiamenti xenofobi e razzisti.

Nell’aderire con forza all’indispensabile condanna e tempestiva mobilitazione promossa dall’ANPI Barona contro l’odierno episodio, riteniamo si debba sviluppare nei confronti di questi fenomeni un rinnovato impegno di tutte le forze sociali, democratiche ed antifasciste, per contrastare la spirale di violenza e ricostruire coesione e convivenza civile.

23 dicembre 2007

APERITIVO LUNGO PER UN 2007 CHE LO E' STATO ALTRETTANTO

DOMENICA 23 DICEMBRE - Dalle 17 alle 20 - al circolo Lenin di Via Ovada 1:
APERITIVO DI FINE ANNO

Il 2007 è agli sgoccioli.
C'è che direbbe finalmente. E'stato un anno lungo, a tratti difficile. Anche per noi, di Rifondazione.
Il governo di cui facciamo parte ha dimostrato di non rispondere alle nostre attese, come, troppo spesso, alle aspettative del popolo che lo ha eletto.
In Italia, ma anche nei nostri quartieri, c'è stata l'avanzata prepotente di una cultura di intolleranza e di malcelata xenofobia diffusa, che ha spinto molti e tutt'ora spinge a chiedere epurazioni di massa per gli stranieri. Il 2007 si sta chiudendo con la Moratti, sindaco di Milano, che vorrebbe non concedere la residenza a chi non ha reddito. Vorrebbe fare di Milano una città basata sul censo. Come nel Medioevo.

Fortunatamente il 2007 ci ha dato anche qualcosa di buono. La nascita di una Sinistra unita, ad esempio. Era molto tempo che lo auspicavamo e tentavamo di farlo: il fatto che oggi sia realtà ci fa sperare per il futuro.

Festeggiamo l'anno che finisce, sia perchè è finito sia perchè il 2008 sia un anno nuovo, per la crescita della cultura di Giustizia sociale che vorremmo vedere egemone ovunque.

Vi aspettiamo, al nostro aperitivo, vi aspettiamo per augurarvi buon anno e buon Natale se vi piace, magari scambiandoci qualche idea su cosa vorremmo fare ed essere nell'anno che verrà.
DOMENICA 23 DICEMBRE - Dalle 17 alle 20 - al circolo Lenin di Via Ovada 1:

22 dicembre 2007

1328!!!!! ORA BASTA



1328: milletrecentovenotto morti ogni anno. E' la media dei caduti sul lavoro tra il 2003 e il 2005: poco meno di 4,5 morti al giorno di cui una è una donna. Nel 2006, 1280 "morti bianche". Il 2007 non mostra segni di inversione di tendenza. questo succede in italia, uno dei paesi più ricchi al mondo.

Le morti sui luoghi di lavoro non sono incidenti. dipendono dall' avidità di chi rifiuta di rispettare le norme sulla sicurezza e dal disprezzo per la vita. la vita degli altri, naturalmente, la vita di chi per tirare avanti è magari costretto a camminare ore e ore di seguito su di una impalcatura a trenta metri dal suolo, senza protezioni di sorta. E dipendono anche dalla mancanza di leggi più stringenti. E del controllo da parte di chi sarebbe titolato nel farlo.

Per questo ti chiediamo di partecipare alla catena umana di sabato 22 dicembre mattina alle ore 11.00 in Piazza Duomo. Per ricordare chi è morto e per costruire un nuovo percorso legislativo in questo campo.

19 dicembre 2007

Prossima Proiezione Cascinema


Mercoledi 19 Dicembre h 21
sarà proiettato il bellissimo film
ME and YOU and EVERYONE WE KNOW
di Miranda July
Vi aspettiamo con i vostri amici in Cascina Monterobbio!

24 novembre 2007

CENA in Cascina Montrobbio


Il Parco Agricolo Sud, il nostro polmone, il nostro foraggio...

Sabato 24 Novembre 2007, alla cascina Monterobbio, Rifondazione Comunista Barona, organizza la

CENA PARCO SUD

Con succulenti piatti rigorosamente preparati con materie prime provenienti dal Parco Agricolo Sud.

Menù e dettagli arriveranno presto.

Intanto, se volete iniziare a prenotarvi, oppure dirci che volete darci una mano ad organizzarla, chiamateci o mandateci e-mail a rifondazionebarona@inventati.org

01 novembre 2007

UN CONTRIBUTO ALLA DISCUSSIONE

Alleghiamo questo interessante contributo alla discussione dulla sinistra che proviene da alcuni compagni di Rifondazione di Milano. Ne parleremo al circolo MARTEDI' 5 Novembre

Reputiamo Interessanti gli spunti offerti e condividiamo lo spirito di apertura al dibattito che rappresentano:


LA SINISTRA CHE VERRA’ VOGLIAMO FARLA INSIEME.

La crisi della sinistra di alternativa, e di Rifondazione in essa, è una realtà, l’idea stessa di sinistra rischia di essere cancellata dalla geografia politica.

E’ una crisi di carattere strategico e progettuale.

Spesso non siamo in grado di dare risposte alle nuove domande della società.

Siamo abituati a dar forza alle nostre idee con la mobilitazione di donne e uomini, la caduta della partecipazione ci rende afoni.

Camminare insieme e comprendere il problema, individuare ed agire le soluzioni sono rinnovate necessità.

L’esperienza di governo ha evidenziato l’inadeguatezza della sinistra di alternativa e sta creando scontento e disillusione e non producendo i risultati per cui abbiamo nutrito molte speranze. Il patto programmatico faticosamente raggiunto è continuamente disatteso. Forte è il distacco tra il governo ed il popolo della sinistra.

Riteniamo che ciò debba anche essere considerato frutto (e non causa) della debolezza della sinistra politica, sociale ed ambientalista e che sia fortemente determinato dalla passivizzazione e dal disincanto di massa che nominiamo come crisi della politica. Sostenere che le ragioni di questa crisi siano da imputare quasi esclusivamente all’esperienza di governo in corso e ritenere che la soluzione sia rintanarsi e lasciare il campo porta ancora una volta ad avere un’idea subalterna e governocentrica della nostra funzione politica e sociale.

In questa condizione il nostro essere nelle istituzioni manca della forza di riequilibrio che un’organizzazione politica e sociale efficace determinerebbe.

Non siamo in grado di produrre conflittualità positiva nei confronti delle scelte sbagliate del governo e nemmeno di portare tra i lavoratori ed i cittadini i frutti positivi del nostro impegno nel “palazzo”.

L’obiettivo può essere solo quello di ricostruire un protagonismo di massa politico e sociale.

Questione dirimente è pensare a “come”.

Negare o sottovalutare il problema, cercare scorciatoie identitarie, volontaristiche o neo-estremiste serve solo a determinare visioni sbagliate della realtà, prima di tutto per chi le pratica. Tali comportamenti incrementano la frattura esistente tra la sinistra tutta, e in primis Rifondazione, e una società che ha bisogno delle battaglie che potremmo condurre, ma che di fronte alla non concretezza dei progetti e alla precarizzazione delle esistenze non ha il tempo di perdersi in riflessioni velleitarie e poco concrete.

Lavoratori e studenti, pensionati e immigrati, precari, omosessuali, tutti dovrebbero poter incontrare proposte, progetti e lotte con obiettivi chiari e raggiungibili, pratiche di iniziativa politica partecipate e diffuse sul territorio.

Se la politica non è questo tutti dovranno lasciar perdere, non necessariamente solo per disprezzo dell’inconsistenza dimostrata, ma molto semplicemente perché riterranno più opportuno cercare altrimenti la soluzione dei problemi reali che quotidianamente affrontano. E la politica si ridurrà a pratiche da ceti ristretti.

Come militanti, donne e uomini, abbiamo un compito alto e difficilissimo, quello di essere tra i riedificatori della Sinistra nella nuova fase che si sta aprendo, ma stiamo affrontando questo compito senza riuscire a sviluppare un minimo livello di elaborazione collettiva e diffusa, di attivismo comunitario.

Per quanto riguarda il Partito sarebbe irresponsabile non tener presente la forte crisi che stiamo attraversando: di consenso, di credibilità, di rapporto di massa, di militanza, di proposta culturale. Nella profonda transizione in corso, la nostra comunità di militanti rischia di disperdersi, per sopravvivere solo a livello di micro-gruppi.

Ci manca la spinta motivazionale, l’analisi e l’elaborazione, quello che deve produrre una comunità politica come è stata e può continuare ad essere Rifondazione a Milano, per compiere lo sforzo di edificare un nuovo immaginario che ci permetta di avere la forza necessaria a riflettere ed agire collettivamente, per pensare e sperimentare alternative di società.

Abbiamo bisogno di un progetto ambizioso e coraggioso.

Per questo riteniamo che sia necessario e possibile aprire un processo di rinnovamento e ricostruzione politico-culturale-sociale che restituisca a Milano ed al Paese una sinistra ampia, radicata e capace di attivare e praticare processi di trasformazione. In questo processo la comunità di Rifondazione ha un ruolo importante e una responsabilità a cui non può sottrarsi.

Oggi in Rifondazione la discussione politica è spesso sostituita da un indefinito miscuglio di elaborazioni politiche, competizioni sugli organigrammi, composizioni di mosaici tra correnti...che diventano spifferi, ormai sfiorando il ridicolo di essere gruppetti statici ed autoreferenziali di fronte ad una società che muta e travolge e stravolge tutto ad una velocità altissima, soprattutto in una metropoli come Milano.

In Rifondazione l’esigenza di costruire progetti che ci accomunino nel senso di essere comunità pare essere patrimonio condiviso da ampi strati di militanti e simpatizzanti dell’organizzazione (come dimostra anche la recente conferenza di organizzazione provinciale del PRC) ma permangono ampi limiti di tipo politicista o di difesa identitaria o peggio micro-identitaria.

In questa fase all’elaborazione di teorie più o meno alte è imprescindibile affiancare la concretizzazione di queste idee, la realizzazione di esempi, di pratiche innovative.

Qui sta uno dei nodi della problematica fase che stiamo affrontando: di fronte all’offensiva dell’antipolitica, all’offensiva delle formule normalizzatrici, abbiamo da affrontare stati di disillusione, sfiducia, rinuncia a qualsiasi idea di alternativa.

Per questo dobbiamo avere la capacità di trasformare la politica in atti concreti, percepibili e comprensibili da parte delle masse.

Oggi non siamo in grado di fare la politica della concretezza, una politica che sappia coinvolgere chi non ne può più di discussioni fini a se stesse e che riconosce perfettamente che la discussione o il dibattito che non sono accompagnati da sperimentazione concreta, dall’attivazione delle mani a fianco dell’intelletto, produce livelli di analisi facilmente bassi e disarticolati dalla dimensione concreta con la quale dovrebbero misurarsi.

Dobbiamo fare qualcosa di sinistra, un soggetto di sinistra... Ma come si fa sinistra?

Qualche risposta in più verrebbe forse riconoscendo e vivendo questa fase che mette in discussione elementi chiave del vivere comune e del fare politica. Con la scomparsa della sinistra politica siamo a rischio di lasciare un vuoto che sarebbe presto riempito dall’opzione normalizzatrice del PD … infatti i vuoti in politica non esistono.

Nel corso degli anni il percorso della Rifondazione Comunista e lo stare nei movimenti sociali ci ha permesso di sviluppare un’evoluzione comunitaria del nostro essere uomini e donne politici. Sono state elaborate le scelte da compiersi per essere attori politici di strada, dentro la comunità. E’ stata determinata la volontà di essere portatori di una cultura del fare politica rinnovata, che cercasse di porre rimedio ai non pochi problemi causati da un approccio ortodosso al fare politica ed da una tendenza egemonica che abbiamo imparato a “ cambiare”. Cambiano i tempi, cambiano le fasi ed è così che si incrociano e contaminano culture plurali.

Tutto questo l’abbiamo fatto perché convinti della giustezza delle nostre idee e della forza della nostra causa, ora dobbiamo saper attingere dal nostro percorso per trovare la forza di camminare insieme noi e altri con noi per organizzare delle alternative di società qui e ora.

Il nostro mettere nero su bianco riflessioni, idee, aspirazioni rispetto all’organizzazione di cui facciamo parte è un’iniziativa che parte dall’essere e voler essere militanti, attivisti. La spinta viene anche dalla percezione, dolorosa, del fatto che non siamo in grado insieme ai nostri compagni di cammino di creare un’iniziativa politica che sia incisiva e di largo respiro, pur vedendo intorno a noi molte energie, disponibili ma che ancora restano tra loro scollegate.

Per questo bisogna aprire una vera discussione politica. La questione valoriale deve essere sollevata, la politica di elaborazione deve tornare al centro.

Dobbiamo occuparci del partito, certo! Anche! ma per parlare di principi, idee e progetti, non di nomi, di organismi, di più o meno correnti. Perché idee innovative incidano sul modo di agire e di organizzarsi della comunità del partito e della comunità di cui il partito fa parte.

Dobbiamo pensare e organizzarci, avendo ben presente cosa vogliamo:

· Vogliamo guardarci indietro e poi avanti, perché la comunità politica che ha condiviso il percorso della Rifondazione ha oggi a disposizione un bagaglio di valori, elaborazioni ed esperienze che sono la base per far partire il percorso di riunificazione di una Sinistra nuova, ma anche, e non meno importante, sono la base del modo con cui relazionarci ad altri attori di un progetto per un’Alternativa di Società.

· Vogliamo che il partito sia un luogo da cui idee e cultura comunista e culture diverse vengano messe a frutto per fare della politica concretezza, capacità di parlare e di ascoltare bisogni e idee dei cittadini.

· Vogliamo che l’organizzazione infonda una fiducia nei suoi attivisti tale da poter essere attori e costruttori di collettività in cui sia possibile fare progetti in regime di stretta cooperazione tra culture diverse e intenti comuni.

· Vogliamo che l’iniziativa politica sia intrapresa con spirito e pratiche radicali e nonviolente. Vogliamo che la non violenza serva come modo di operare e di mettersi in relazione ad una comunità ampia, diversificata, in cui le differenze diventino valore e non ostacoli. E ricordiamoci che i compagni e le compagne non sono ostacoli da abbattere ma risorse da coinvolgere, e che idee diverse e diversi modi di fare, pensare, organizzare e comunicare non sono contro qualcosa o qualcuno, ma per costruire e valorizzare. Vogliamo essere nonviolenti e rivendicare che i Partigiani hanno fatto bene a combattere il Fascismo. Nonviolenti perché il relazionarsi nonviolento è alla base di ogni dinamica comunitaria partecipativa, serve per conoscersi meglio, serve per fare l’unità della sinistra. Vogliamo una politica basata sulla nonviolenza perché serve a capire come affrontare il difficile tema del potere e di come si pratica, serve per avere un’idea del potere diversa da quella dominante. Vogliamo non meno di tutto il resto che la nonviolenza sia un modo di essere che sappiamo articolare fin nel più piccolo particolare del fare politica insieme, in modo concreto, adottando tecniche e modi innovativi, sapendo sperimentare ma anche scardinare quello che non funziona.

· Vogliamo lavorare in e con reti sociali perché chi fa parte di un partito comunista sa che le risorse stanno nella società, nelle lavoratrici e nei lavoratori.

· Vogliamo che un’organizzazione come Rifondazione possa pensare progetti di discussione, aprire spazi di confronto, creare la rete che non siamo stati in grado, noi tutti della Sinistra, di mantenere dopo la fase di piena dei movimenti. Ora che il fiume in piena è diventato un Delta di rivoli, spesso carsici, questi rivoli nella società portano iniziativa socio-economica oltre che politica con grandi risultati e vanno conosciuti e riconosciuti, attraversati, per confrontarsi, proporre, imparare.

· Vogliamo una comunità organizzata che capisca come le forme d’iniziativa para-politica hanno uno spessore politico fondamentale.

· Vogliamo un’organizzazione permeabile, attraversabile e capace di offrire ricchi contenuti e riflessioni. Nel 2007 per fare politica serve un’organizzazione che sia in grado di lavorare mettendo a frutto le competenze di ogni nodo della rete, e di tenere i ritmi con la vita sociale ed economica e con i tempi della politica, ma soprattutto della società.

· Vogliamo diventare una comunità in grado di essere attore di forme di conflitto che mettano in evidenza come in Democrazia il conflitto sociale nonviolento è cosa positiva perché ha obiettivi di miglioramento delle condizioni di vita, pone proposte concrete che dimostrano la risolvibilità dei problemi, è forte della positività di essere pacifici. È un fattore positivo perché è un processo che cerca una sintesi in quanto parte integrante di un regime democratico.

La politica a sinistra è in moto, è evidente, dovrebbe però essere in movimento.

La nostra cultura, il creare iniziativa, il dare risposte, il relazionarsi con altre idee, con altri progetti e con altre culture crea una politica in movimento. Movimento inteso come confronto, proposta, risultati.

Riunirsi deve significare elaborare - criticare - costruire.

Costruire vuol dire partecipare e soprattutto permettere a tutti e a tutte di partecipare, organizzare, fare iniziativa, portare avanti idee e progetti, confrontandosi con tutte le realtà interessate, pianificando risultati veri e concreti, senza rifiutare che ognuno senta la sua identità, ma capaci di riconoscerci insieme in quello che proponiamo, che costruiamo.

Si è aperta una fase a cui vogliamo partecipare portando le nostre esperienze diverse e la nostra disponibilità a metterci in discussione.

Vogliamo partire dalle nostre soggettività e percorsi per metterli in comune rispettando i ruoli e le identità di tutti/e. Vogliamo aprire uno spazio di discussione e di intervento nell’area metropolitana milanese.

Rifondazione, o forse meglio la sinistra di alternativa e radicale, a Milano e Provincia non può rassegnarsi ad essere una presenza inessenziale e in alcuni casi residuale.

Siamo compagne e compagni iscritti e non a partiti politici, abbiamo esperienze di militanza e attivismo, percorsi diversi che si sono tutti incrociati nella campagna sull’Art.18, per la difesa della Costituzione, nelle manifestazioni per la pace, a Genova nel 2001. Ripartiamo da lì conservando il patrimonio accumulato in tutti questi anni. Ripartiamo sapendo che il movimento ha permeato la politica per una lunga fase e che oggi è necessario un nuovo scatto della politica che sappia mettere a valore quel patrimonio e quelle esperienze.

Non siamo e non vogliamo essere più che compagni affini per la condivisione della volontà di essere proattivi, affrontare il problema, agire sperimentazioni. Non saremo mai una nuova corrente che si aggiunge alle troppe esistenti nella sinistra milanese e che in qualche caso fanno riferimento ad esperienze oramai abbondantemente alle spalle di tutti e spesso sconfitte. Rivendichiamo la necessità di meticciato tra esperienze e storie, sentimenti e culture, perché è una ricchezza se gli intenti sono comuni.

Ci troviamo per superare, scardinare questa idea delle microidentità che si autolegittimano nella lotta per l’egemonia su una struttura che rischia di scomparire, idea che spesso degenera nel peggior istituzionalismo e/o nel personalismo.

La sinistra ha bisogno di tutti e di tutte. Nessuno deve sentirsi estraneo o escluso, nessuno deve sentirsi nella necessità di ritagliare il proprio orticello identitario per essere ascoltato.

Abbiamo bisogno di innovazione. Non cerchiamo mete predeterminate, camminiamo insieme domandando e facciamo dell’innovazione e della sperimentazione il nostro faro guida.

Abbiamo bisogno del protagonismo di una nuova generazione di quadri, di dirigenti, di militanti e di attivisti.

Non può esistere una nuova sinistra che si riduca alla sommatoria di ceti politici preesistenti.

Abbiamo bisogno di democrazia. Democrazia diffusa, praticata e partecipata. Democrazia di ascolto e di confronto.

Abbiamo soprattutto bisogno di umiltà sapendo che non è semplicemente riproponendo come in un gioco stantio quello che sappiamo fare e che abbiamo già fatto che potremmo uscire da questa situazione di estrema difficoltà.

È per questo che volgiamo riunirci, in una discussione tra pari, libera e franca, in cui si metta a nudo il travaglio di non avere una progettualità politica di comunità.

Non vogliamo piangerci addosso, rifiutiamo questa logica, per far così si può rimanere tutti a casa propria. Vogliamo una discussione insieme per cercare questa progettualità e attraverso essa scoprire forme innovative di fare una comunità proattiva, aperta e attraversabile, ricca per l’elaborazione quanto per la capacità, concreta, di iniziativa.

Vogliamo essere a disposizione, con le nostre forze e le nostre idee della Sinistra che verrà.

Vogliamo fare politica! Insieme!

22 ottobre 2007

DOPO IL 20 OTTOBRE... ESSERE PROTAGONISTI




di Luca Gibillini

Dopo il 20 Ottobre non possono più far finta di nulla, come hanno fatto fino ad ora.

La grande manifestazione di Roma lascia il segno, forte e indelebile, della presenza in Italia di una forza vera, viva e moltidudinaria di donne e uomini che difendono e rilanciano come mai le istanze della sinistra.

Da una parte l’Informazione (i quotidiani, le televisioni, il dibattito pubblico in generale), dall’altra il Partito Democratico (nella sua nascita così “nord-americana”) potevano rischiare di far scomparire dal panorama politico tutta la complessità delle istanze della sinistra, a cominciare dalla centralità del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Era così evidente il tentativo di eliminare dal nostro paese tutte le rivendicazioni del popolo della Sinistra in nome di un bipolarismo perfetto, ma talmente perfetto che sembrava monopolarismo.

La piazza di Roma non ha totalmente scongiurato quel rischio, ma di sicuro lo ha reso molto più difficile da compiersi.

Ora tocca a noi, dobbiamo dare continuità e gambe a quella richiesta forte e chiara che arriva da quella piazza, da quel milione (o 800.000 che fossero) di persone. Rilanciare la Sinistra, plurale e unita, capace di mobilitare persone, difendere istanze, reclamare diritti.

Ora tocca a noi, nelle città, nei quartieri, nei territori, restituire alla nostra gente una casa dove riconoscersi, dove trovare compagni di battaglie, dove partire per consegnare le città alla gente e togliere un po’ di respiro alle speculazioni imprenditoriali e territoriali.

Due giorni prima della manifestazione del 20 Ottobre, al Barrio’s, la zona 6 ha brindato alla nascita della Sinistra di zona. Ad oggi ne fanno parte 6 forze politiche e 5 consiglieri di zona. Oltre a noi, Rifondazione Comunista, ci sono i Verdi, la Lista Fo, lo Sdi, i i Comunisti Italiani e Sinistra Democratica. Grazie a loro per essere al nostro fianco in questa sfida e in questa scommessa.

Ma grazie anche ai consiglieri Acerboni e Pellizzari di Rifondazione, Scarano dei Verdi, Camerini dello SDI, Valdameri della Lista FO.

Aspettiamo che altri si aggreghino al nostro progetto, gruppi o singoli, associazioni o individui, perché lo spazio c’è ed ognuno è un pezzo importante di questo progetto.

Dobbiamo accelerare, sulla strada dell’unione a Sinistra. E’ necessario essere visibili e presenti, attenti ed efficaci, dobbiamo essere sempre di più interlocutori di questo territorio e portatori di istanze di progresso.

Restituire al dibattito pubblico le vere priorità, come ha fatto per un giorno, la manifestazione di Roma del 20 Ottobre: la lotta alla precarietà, la centralità del lavoro, la difesa dei diritti di tutti, del diritto alla sessualità, alla casa, alla famiglia, al reddito, alla cittadinanza, all’ossigeno.

Restituire al dibattito anche quell’alfabeto che i mezzi di informazione di massa hanno perso: inclusione, solidarietà, partecipazione, diritti civili, futuro, rispetto delle persone e dell’ambiente.

Rimaniamo in contatto, perché in pentola bolle molto, ma c’è ancora molto spazio.

La Sinistra è tornata, e per essere protagonista.

21 ottobre 2007

CINEMA a MODO NOSTRO


Da Mercoledì, un modo nuovo di fare cinema:
In zona.

Alla cascina Monterobbio, ogni due settimane, un film offerto da Rifondazione Barona.

un bicchiere in compagnia, due parole, un bel film, un video.

Scegliamo insieme i film delle settimane successive, porteteci i video di massimo 20 minuti che volete condividere con gli amici.

Da MERCOLEDI' 24 OTTOBRE il primo e il terzo mercoledì del mese:

CASCINEMA - Il cinema in Cascina.

20 ottobre 2007


MANIFESTAZIONE NAZIONALE
20 OTTOBRE 2007

IL RITROVO PER LA PARTENZA DA MILANO
E' ALLE ORE 06.15 (SABATO 20 OTTOBRE 2007)
ALLA STAZIONE CENTRALE
COSTO A/R 30 €
IL RIENTRO DA ROMA E' PREVISTO
INTORNO ALLE H. 22-22.30
(SEMPRE NELLA GIORNATA DI SABATO 20 OTTOBRE)


per info e prenotazioni rifondazionebarona@inventati.org

http://www.20ottobre.org/


Questo appello è stato pubblicato contemporaneamente dal manifesto, daLiberazione e da Carta.

L’attuale governo non ha ancora dato risposte ai problemi fondamentaliche abbiamo di fronte, per i quali la maggioranza degli italiani hacondannato Berlusconi votando per il centrosinistra. Serve una svolta,un’iniziativa di sinistra che rilanci la partecipazione popolare econquisti i punti più avanzati del programma dell’Unione, per evitareche si apra un solco tra la rappresentanza politica, il governo Prodi e chilo ha eletto.
Occorre fare della lotta alla precarietà e per una cittadinanza piena ditutte e di tutti la nostra bussola.
Noi vediamo sette grandi questioni. Quella del lavoro: cioè della suadignità e sicurezza, con salari e pensioni più giusti, cancellandodavvero lo scalone di Maroni e lo sfruttamento delle forme “atipiche”,e con la salvaguardia del contratto nazionale come primario patto disolidarietà tra le lavoratrici e i lavoratori. Quella sociale: cioè ilriequilibrio della ricchezza e la conquista del diritto al reddito eall’abitare. Quella dei diritti civili e della laicità dello Stato: finedelle discriminazioni contro gay, lesbiche e trans, leggi sulle unionicivili, misure che intacchino il potere del patriarcato. Vogliamo anche chesiano cancellate leggi contro la libertà, come quella sul carcere per glispinelli. Quindi, la cittadinanza: pienezza di diritti per i migranti,rapida approvazione della legge di superamento della Bossi-Fini, chiusuradei Cpt. La pace: taglio delle spese militari, non vogliamo la base aVicenza, vogliamo vedere una via d’uscita dall’Afghanistan, vogliamoche l’Italia si opponga allo scudo stellare. L’ambiente ha tantirisvolti, dalla pubblicizzazione dell’acqua alla definizione di nuovebasi dello sviluppo, fondate sulla tutela e il rispetto per l’habitat, ilterritorio e le comunità locali. Per questo ipotesi come la Tav in Val diSusa vanno affrontate con questo paradigma. La legalità democratica: lottaalla mafia e alle sue connessioni con la politica e l’economia.Nessuna di queste richieste è irrealistica o resa impossibile da vincoliesterni alla volontà della maggioranza. Il fallimento delle politiche diguerra dell’amministrazione Bush si sta consumando anche negli Statiuniti, i vincoli di Maastricht e della banca centrale europea sonocontestati da importanti paesi europei, l’andamento dei bilanci pubblicipermette scelte sociali più coraggiose. Ma siamo consapevoli che peraffrontare tutto questo occorre che la politica debba essere politica didonne e di uomini - non solo questione maschile - e torni ad esserepartecipazione, protagonismo, iniziativa collettiva.
Per questo proponiamo di ritrovarci a Roma il prossimo 20 ottobre per una grande manifestazione nazionale: forze politiche e sociali, movimenti, associazioni, singoli. Chiunque si riconosca nell’urgenza di partecipare,per ricostruire un protagonismo della sinistra e ridare fiducia alla partefinora più sacrificata del paese.